La sensazione di non ritorno,
la voglia di ricominciare.
Un leggero retrogusto di solitudine,
la percezione dell'infinito.
Puoi scegliere di rovinare tutto,
di lasciarti andare e ridicolizzare.
Permetti che la chimica faccia il resto,
tutto quello che non puoi tu.
Tutto ciò che non vuoi.
Resteranno sensazioni.
O diventerà così forte
da trasformare di colpo
l'esordio di questo tempo
che non si ferma.
Cos'è poi la felicità? Eppure sono felice. Nel fondo di questa solitudine mi riempio di stupore.
È una strada tortuosa verso me stessa, senza rimmel, senza specchi. Un silenzio sottile per desiderare un ultimo passo. E poi la vetta.
La strada è troppo breve
e il tempo troppo veloce.
Domani andrò più piano
e riprenderò il mio tempo.
Per sentirmi piena.
Sotto la pioggia.
Di notte.
https://youtu.be/GyDLd-AjCCI
Le braccia aperte al vento
il suono delle montagne
il silenzio della mente
e il grido dell'anima.
Vorrei conoscere un cuore
come il mio, che non
si vergogni del mio sentire,
che mi stringa forte,
mentre piango di gioia
o la malinconia mi prende.
Vorrei parlare con te
e ringraziarti di essere pazzo,
di essere vero, di non mentire
su te stesso e nemmeno su di me.
Ma non so se sono io
o è la solitudine che spesso amo
a farmi disperatamente sapere
che verrai presto da me.
Penso a come sarebbe parlarti,
entrare nel profondo,
essere noi e lasciarsi andare,
alle risate, alle verità, ai segreti.
Piano, per non bruciare le tappe,
senza altro che noi, due bicchieri
e alcuna paura di andare.
Un viaggio verso la semplicità,
una vita più vera, senza giri
di parole, senza lussi,
con la terra nelle mani
e baci che aspettano sulle labbra,
un letto sotto il cielo e il mio sorriso
mentre te ne vai, ma già mi manchi.
Sparirò in un luogo
pieno d'essenza
perché qui ho perso
quello che credevo
e l'ho ritrovato dentro
il fuoco.
Mentre tutto brucia
e si ricrea dalla cenere
scorre la vita maestosa
nel silenzio.
Sto andando lontano,
giù da questo mondo
in superficie.
Ricorderò chi mi ha fatto ridere,
che sia un solo giorno o sempre,
perché mentre sorrido
si formano sogni mai fatti e
la vita chiama più forte.
Che farò ora,
se non so chi sono,
se sto nell'ombra
nonostante io gridi?
Che darò se nulla vale,
se non ci sono che silenzi
e nell'ombra si muove questo sole?
Che sarà stato di tutto questo frastuono
se poi tutto finisce in un instancabile niente?
Che cosa vi aspettate
da una che farfuglia parole?
Troppe cose, troppe cose dette,
immagini, fotografie sfuocate,
linee modificate.
In mezzo io, che nulla sono,
nulla dico.
Ma Dio, un giorno,
darà senso a tutto questo,
a me, al mondo che muore,
a un noi che non c'è.
E allora io far-fu-glie-rò ancora,
ma solo di luce. Dirò applausi
a me stessa, non per vanto,
per amore.
Gioia nello specchio,
urla nel petto,
tra le costole,
e poi più nulla.
Solo il silenzio della bellezza,
la dolcezza della pace,
la passione ancorata a me
(scorre lenta).
Finirà il cielo, le stelle da contare,
voi nello sguardo,
occhi limpidi che ho lasciato scappare
- mi scuserai un giorno? mi scuserò? -.
Mi manchi tu. Ora.
Diranno di sapere, ma nemmeno io lo so.
Perché di tanto in tanto
quegli occhi sinceri,
si risvegliano nella mente
e mi dicono di un bacio mai dato,
di un cuore chiuso,
di un sorriso che non c'è più.
Mi mancherai ancora,
perché son poche le persone vere,
che ricordano ciò che sei,
che ti fanno scorrere nei pensieri,
che se dici non dimenticano.
Tra le braccia di un'altra sarai felice.
E io per te. Che meriti tutto.
Soprattutto di non avermi avuta.
Di avere tutto.
